Non è fare. È smettere di fare.
- Dott.ssa Maddalena Boscaro
- 28 ott
- Tempo di lettura: 2 min
Perché le donne sentono di dover meritare il riposo (e come liberarsene)
Introduzione
C’è un pensiero costante, sottile, che molte donne conoscono bene:
“Mi riposo quando ho finito tutto.”
Ma quel “tutto” non finisce mai.
Tra lavoro, figli, casa, famiglia, impegni, cura degli altri, progetti…il riposo diventa l’ultimo punto della lista.
Un premio, non un diritto.
E quando finalmente arriva un minuto di quiete, ecco la fitta allo stomaco:
“Sto sprecando tempo.”“Potrei fare qualcosa di utile.”“Non ho fatto abbastanza per meritarmi una pausa.”
Se ti è capitato, non sei tu il problema.
È la cultura in cui siamo cresciute.
La trappola invisibile dell’inadeguatezza
Viviamo in una società che premia le donne quando:
fanno,
resistono,
reggono tutto,
non chiedono aiuto.
La stanchezza non è contemplata.Il riposo è concesso solo dopo la performance.
E se ti fermi… arriva il giudice interno:
“Dovresti sfruttare il tempo.”“Dovresti fare di più.”“Riposa dopo.”
Ecco l’inganno: non nasce dal non fare abbastanza, ma dal credere di dover meritare il riposo.
La psicoanalisi lo dice chiaramente
Quando viviamo solo attraverso un ruolo, smettiamo di esistere come soggetti.
Se sei solo madre, solo professionista, solo quella che tiene tutto insieme…dove sei tu?
Il ruolo divora l’identità.
La donna diventa funzione.
Non più persona.
La CFT (Compassion Focused Therapy) aggiunge qualcosa di rivoluzionario
Il nostro sistema nervoso ha tre modalità:
Minaccia – iperattivazione, urgenza, ansia.
Attacco/Produttività – fare, fare, fare.
Sicurezza/Calma – riposo, presenza, connessione.
Se restiamo sempre nelle prime due modalità, il corpo va in allarme.
Non è psicologia motivazionale: è fisiologia.
Il sistema nervoso ha bisogno di pause per sentirsi al sicuro.
La cura di sé non è un lusso:è una funzione biologica.
Esempi dalla vita reale
"Mi riposo quando ho finito tutto."→ Traduzione: non mi concedo valore finché non ho prodotto abbastanza.
"Non voglio dipendere dagli altri."→ Traduzione: devo guadagnarmi il diritto di fermarmi.
"Non voglio sembrare pigra."→ Traduzione: il mio valore dipende da ciò che faccio, non da ciò che sono.
Se ti riconosci, non c’è nulla di sbagliato in te. Hai solo imparato un modello.
E ora puoi disimpararlo.
Spostamento interno
Prova a riformulare così:
❌ “Mi prendo una pausa quando ho finito tutto.”✅ “Mi prendo una pausa perché io sono importante.”
La differenza è enorme.
Nel primo caso devi meritare la cura di te.
Nel secondo caso ti appartiene già.
Micro-pratica: Il Rituale del Tè Gentile (3 minuti)
Scegli una tazza.
Versa l’acqua.
Mentre il tè si scalda, non fare altro.
Metti una mano sul petto e una sull’addome.
Inspira e ripeti mentalmente:
“Non devo essere perfetta per meritare pace.”
Non è fare.
È abitare la pausa.
Conclusione
Una donna che si concede una pausanon è meno forte.
È più viva.
E una donna viva…non si copia.
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È un gesto di cura, non un compito.
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