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"E se diventassi come mia madre (o mio padre)?"

La paura di ereditare la sofferenza psichica

Molte persone portano dentro una paura silenziosa: quella di ripetere il destino dei propri genitori. Non solo nei gesti o nei tratti del volto, ma nel modo di stare al mondo, nel modo di soffrire.


C’è chi dice:

“Ho paura di impazzire come lui.”
“Mi riconosco troppo in lei, e questo mi spaventa.”
“Sento che la mia mente a volte segue le stesse strade.”

Non è semplice convivere con questa eredità invisibile: da un lato l’amore, dall’altro la paura di somigliare troppo.


Non si eredita una malattia, ma un modo di rispondere al mondo

La psiche non si trasmette come il colore degli occhi.


Ciò che ereditiamo non è la “malattia” in sé, ma un linguaggio affettivo, un modo di percepire, reagire e cercare di sopravvivere.


Ogni figlio è immerso, fin da piccolo, in un campo di significati che precede la sua nascita: le parole, le angosce e i desideri dei genitori formano la cornice entro cui il soggetto comincia a esistere.


Lacan direbbe che non ereditiamo la follia, ma il discorso in cui quella follia ha preso forma. E in questo senso, ogni essere umano è chiamato a riscrivere la propria versione della storia familiare: a dire io, lì dove prima c’era solo noi.


La libertà come atto simbolico

Dal punto di vista esistenzialista, nessuno è condannato dal proprio passato: siamo esseri gettati nel mondo, sì, ma anche dotati di libertà.


Ogni scelta, ogni parola nuova, ogni gesto di consapevolezza è un piccolo atto di emancipazione.


Non possiamo cambiare ciò che abbiamo ricevuto, ma possiamo decidere cosa farne.


Possiamo riconoscere la ferita e darle un senso che ci appartenga.


Una nuova eredità

Curarsi, chiedere aiuto, scegliere di guardare la propria storia con lucidità e tenerezza è già un modo di interrompere la catena.


Quando un figlio affronta ciò che il genitore non ha potuto, sta costruendo una nuova eredità: non più quella del dolore, ma quella del coraggio.


Non ereditiamo la follia dei nostri genitori. Ereditiamo la possibilità di trasformarla in qualcosa di diverso.


Ogni generazione che trova parole nuove per dire la propria sofferenza, sta già guarendo un po’ anche le generazioni precedenti.


Se ti sei riconosciuta/o in queste righe, prenditi qualche minuto per riflettere: quale parte della tua storia senti che merita di essere riscritta con più gentilezza?


Sul mio sito trovi altri articoli che possono aiutarti a comprendere e ad alleggerire il peso delle eredità invisibili.

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A volte il primo passo verso la libertà interiore è semplicemente concedersi di essere ascoltati.

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